Nelle scorse settimane vi avevamo annunciato la prossima riapertura di via Sicilia.
Ancora una volta la D’Agostino ha rispettato i tempi e riaperto la strada entro fine Maggio.
Oggi peró vogliamo riportare il pensiero del presidente della circoscrizione Marco Frasca Polara, che su Facebook scrive:
C’è poco da esultare. Sei anni di chiusura sono troppi.
Il prezzo pagato dai residenti e dai commercianti è davvero alto.
Correva l’anno 2015.
Penso alle diverse attività commerciali che hanno chiuso i battenti in questi anni e a quelle che hanno resistito. Ai tanti lavoratori licenziati e ai commercianti che ci hanno rimesso. Ai disagi dei residenti che a stento potevano accedere alle loro abitazioni. Alla mancanza di illuminazione, ai rifiuti non ritirati. All’assenza di interlocutori e ai muri di gomma riscontrati. Alle tante richieste fatte, alle assemblee con i cittadini, alle loro proteste e alla loro rassegnazione. Agli insulti presi. Ai comitati che sono nati, ai politicanti che hanno fatto solo passerelle soffiando sul fuoco o prendendosi i meriti.
Ma la cosa più importante da fare adesso è far rivivere via Sicilia.
Non possiamo che essere d’accordo con il presidente che fa presente come spesso gli appalti pubblici italiani e in particolare modo quelli siciliani subiscano dei notevoli ritardi che mettono in difficoltà le realtà coinvolte, dai cittadini, ai dipendenti, alle imprese che non vengono pagate, alle attività commerciali che vedono ridursi gli incassi.
Sarebbe forse il caso di rivedere attentamente il codice degli appalti e la sorveglianza sui cantieri, specialmente su quelli cittadini dove i disagi e le ripercussioni sono notevoli e un minimo ritardo porta gravi ripercussioni al territorio circostante.
Ringraziamo Psychotrain per le foto:
Ricordiamo che per esigenze di cantiere, è stata mantenuta recintata una limitata porzione di carreggiata sul lato destro della strada, in prossimità dell’incrocio con viale Lazio.
Quest’area verrà restituita solo a fine lavori, quando la fermata verrà consegnata a RFI.
In questo tratto le auto potranno percorrere la semicarreggiata di sinistra.
Come da ordinanza l’immissione su viale Lazio è protetta da barriere in new jersey.
Ciò in considerazione della limitata visibilità per la presenza delle barriere di cantiere nell’area degli accessi e per impedire che si prosegua dritto non rispettando l’obbligo di svolta a destra verso viale Campania.
Non possiamo che essere felici per la riapertura di Via Sicilia, ma una osservazione sorge spontanea: i lavori sono stati fatti non per migliorare la strada ma per realizzare la stazione ferroviaria; quando la apriranno? anche in questo caso, come nel caso del passante ferroviario, non si comprende che più stazioni si aprono, più persone utilizzeranno il mezzo ferroviario. Anche il COMUNE TACE SU QUESTO PROBLEMA. Dalla stazione di via Sicilia si potrà andare, via stazione Notarbartolo, alla stazione centrale o all’aeroporto. Ma questa stazione come le tante altre del passante ferroviario, Belgio, Imera, Tribunale, Lazio etc, restano non aperte e non si sente mai parlare di date di apertura. Quando LE FERROVIE DELLO STATO ci comunicheranno la data di completamento dei lavori dell’anello ferroviario e DEL PASSANTE FERROVIARIO iniziato 15 anni fa?
Cosa c’entra il comune che tace (in maiuscolo) con una stazione delle Ferrovie, realizzata dalle Ferrovie, che sarà gestita dalle Ferrovie e che verrà aperta dalle Ferrovie?
Quanta approssimazione!
Via Sicilia: chiusa da tempo ormai, ci hanno fatto l’abitudine ma di certo ci saranno pure i lati positivi: meno smog, rumori azzerati o quasi, meno caos. Fino a ieri.
Se io abitassi in zona o avessi interessi in zona firmerei per un assetto di quella via con meno macchine possibile, al limite zero. Ovviamente non una gettata di asfalto e stop. Ma non credo che interessi.
Caro Orazio, le nuove stazioni in città non servono alle ferrovie per incassare più biglietti ma servono AL COMUNE E AI CITTADINI per diminuire il numero di macchine circolanti e quindi lo smog, l’inquinamento, il rumore, aumentando la vivibilità della città. Quindi lasciati dire che la tua risposta è stata abbastanza approssimativa. E’ compito del COMUNE sollecitare le Ferrovie dello Stato ad aprire nei tempi più brevi tutte le stazioni promesse. Le stazioni sono un servizio per i CITTADINI. Il comune ci sta non per fare politica ma per offrire servizi ai cittadini.
Approssimativo nei commenti sei tu visto che il servizio metropolitano di Palermo rienta nei contenuti del “contratto di servizio” che la Regione Siciliana stipula con Trenitalia per la gestione del trasporto pubblico locale su ferro. E anche lì si parla di km da percorrere contro soldi da erogare e non di stazioni. Il Comune, poi, può solo fare polpette.
Il comune può pressare tutta la vita. Non ha voce in capitolo o particolare potere d’azione per quanto la cosa possa non piacere.
Io abito proprio lì di fronte, in viale Lazio .. mi chiedevo: il cantiere che ancora dà su viale Lazio e che è recintato a cosa è dovuto? Lì sorgerà la stazione che porterà sotto terra, la fermata Libertà?